Questo pomeriggio, tramite posta certificata, ho inoltrato un esposto alla Questura di Empoli con la speranza che tale Commissariato apra un'indagine. Riporto il contenuto della mail e sollecito tutte le cicliste e i ciclisti vittime di incidenti e/o tentativi di investimento di seguire il mio esempio d esporre i fatti documentati alla Questura di appartenenza.

Mi Chiamo Valter Pettinati, sono un giornalista (OdG Toscana), ex ciclista professionista, presidente del team virtuale di ciclismo femminile ciciste.eu

 

Sabato mattina verso le ore 11.00 stavo percorrendo in bicicletta, da solo, la strada che da Vinci porta in direzione Sovigliana - Empoli.
Come da mia abitudine stavo pedalando sulla striscia bianca laterale alla mia destra. Davanti a me, come potete verificare dal video al seguente link: https://www.cicliste.eu/media/furgone2020-11-07.mp4 , nessuna auto stavo percorrendo la direzione opposta. Strada liberissima.
Da dietro mi affianca un furgone Iveco con targa: 000000 che mi stringe al ciglio della strada con la palese intenzione di agganciarmi e buttarmi per le terre. Per fortuna senza esito.

Io non so cosa frulli per la testa a queste persone che intenzionalmente si divertono con i più deboli. Come non so cosa frulli a tutte quelle persone (8 su 10?) che guidano parlando o guardando il cellulare.
Di un fatto però sono sicuro: ogni giorno, in Italia, muore un ciclista investito.
Molte vittime finiscono "solo" all'ospedale. Altre finisco molto peggio: su di una sedia a rotelle e/o perdendo un arto.

Nel primo lockdown ho intervistato 80 cicliste, tutte prese come birilli mentre si allenavano in bici da sole.
Rispettare il codice della strada, illuminarsi come alberi di natale a poco serve. "Non sappiamo se torniamo"

Da tempo, come giornalista, porto avanti campagne sociali di sensibilizzazione con l'aiuto delle nostre tante testimonial distribuite su tutto il territorio nazionale. Sulle nostre maglie, infatti, ci sono stampati valori sociali e sportivi, tra i quali brilla il rispetto del codice stradale e del ciclista in genere.

Da questo anno ho ripreso ad uscire in bicicletta, rispolverando la mia gloriosa Colnago anno 1978. Indossando rigorosamente le nostre maglie etiche. Durante le mie uscite, mi sono maggiormente reso conto di quanto le Amministrazioni (Comunali, Provinciali o Regionali) non ottemperino alla manutenzione della pavimentazione stradale. Situazione che mette a repentaglio l'incolumità degli utenti su due ruote. Per questo mi sono "armato" di telecamera HD che utilizzo come prova, eventualmente da presentare in Procura, a sostegno degli articoli o post che scrivo per sensibilizzare chi di dovere e i cittadini che rispondono sempre con il solito ritornello: "dovete stare in fila indiana, fanno bene a mettervi sotto etc etc".

Sono pochi i ciclisti, che escono in gruppo, che non rispettano il codice della strada e sono quelli a cui non accade mai niente. I dati, che voi avete con più precisione di me, sono talmente allarmanti che definisco "ciclisticidio".

Questo fatto, purtroppo, non è il primo caso che mi capita oltre a tutte le storie che raccolgo dalle cicliste che nelle maggior parte dei casi finiscono con investire di nuovo la vittima.

Spero che questo mio esposto faccia aprire una Vostra inchiesta sull'accaduto, richiami a dovere il "fenomeno" e soprattutto vi faccia riflettere su questo problema che attanaglia tutte le persone che utilizzano la bicicletta come mezzo di lavoro, sport o anche solo per tempo libero.

Il legislatore è sordo e cieco. Facciamo qualcosa, salvaguardiamo la vita dei cittadini e puniamo gli irresponsabili, prima che facciano ulteriori disastri.