Una caduta nell’ultima tappa del Giro di Toscana, una clavicola rotta e tanta sofferenza non la fermano: si rialza, sale in bici e, nonostante il dolore, porta a termine il suo Giro in Maglia Verde al quarto posto della classifica generale.
Una reazione per lei spontanea che l’ha portata ad avere l’ammirazione di tanti sportivi e non, uomini e donne, di discipline diverse che, sui social, le hanno augurato una pronta ripresa e si sono complimentati per il suo carattere e per la sua determinazione e la capacità, tutta al femminile, di non arrendersi mai.
L’ho voluta intervistare al termine del Giro della Toscana. Ho chiesto al suo DS Giuseppe Lanzoni, amico ed ex avversario di tante battaglie, se dopo l’ottima prestazione al giro della Toscana, che l’ha vista protagonista insieme a tutte le sue compagne, e il fresco successo riscontrato sui social con la condivisione della foto della sua caduta potessi intervistarla e dopo il suo via libera, ecco che vi presento….
Lara Vieceli, nata a Feltre (BL) 23 anni fa sotto il segno del cancro. Toscana di adozione ciclistica, Lara vive a Pisa dove studia Scienze Motorie. Una passista veloce, portata per le crono brevi, gli strappi e le volate kamikaze. In salita si difende quando non sono troppo lunghe e ripide.
Lara, leggendo il tuo profilo ho notato che per te la reazione alla caduta è stato un gesto normale, consueto per un ciclista che gli sportivi hanno apprezzato, com’è avvenuta la caduta e quali sono stati i tuoi primi pensieri? la caduta è stata una sciocca scivolata in rotonda, ho pensato solo che dovevo alzarmi e arrivare all’arrivo per mantenere la maglia verde.
Vogliamo rassicurare tuoi i fans, come stai? ci vorrà del tempo per stare bene, ma sono viva e vegeta.
E adesso? ho scelto di non operare, ho tutto il tempo per recuperare anche con metodo incruento.
Inpa Bianchi protagonista a questo giro della Toscana, ci fai un resoconto? siamo stati un vero team e questo ci ha ripagato con grandi soddisfazioni: piazzamenti ogni giorno, vittoria di tappa, maglia bianca e maglia verde, terze e quarte in generale.
Ashleig Moolman imbattibile? nulla è impossibile, ma la Moolman e la sua Bigla, squadra fortissima, erano superiori.
La INPA Bianchi si è dimostrata una buona squadra, unita e sempre protagonista nelle gare importanti tanto da piazzare spesso un’atleta nei primi posti, cosa manca per fare il salto di qualità? manca solo un po' di tempo in più, se ci fosse. È nata una bella squadra ma nessun progetto raggiunge il massimo in un anno.
E delle tue compagne cosa ci dici? siamo un gruppo giovane, ma sono tutte ragazze professionali, sia umanamente che atleticamente, non mi sono mai trovata bene come questo anno. C è grande fiducia tra noi.
Avete un grande direttore sportivo, un uomo con una grande esperienza ciclistica, un forte ex scalatore, che vi guida con tanta passione e umiltà … ci presenti Giuseppe Lanzoni? Lanzoni è il mio DS da 4 anni, mi ha cresciuta come atleta e ci ha creduto sempre tenendomi concentrata sugli obiettivi anche quando non ero al top. Credo che i suoi punti forti siano che crede e cerca davveri di costruire un gruppo e una squadra, rispetta ognuna di noi dandoci valore.
La federazione internazionale ha organizzato il Pro Tour, mi è sembrata una bella iniziativa per promuovere il ciclismo femminile, tu che cosa ne pensi? ci racconti la tua esperienza? il Women World Tour è stata una bella esperienza, ho fatto alcune delle gare del calendario e sono state le più emozionanti. D’altro canto il gap tra gli squadroni e le squadre minori si è allargato, e per essere competitivi servono grandi investimenti. In italia al momento poche squadre possono essere davvero competitive.
Team Pro, ma le cicliste italiane sono condannate al dilettantismo? Qual è la situazione in Italia? in italia diverse atlete sono tesserate con i Corpi Statali proprio perché non esiste il professionismo. Per il resto gli stipendi non sono sempre all’altezza dei sacrifici richiesti e molte ragazze corrono con il sostegno delle famiglie. Anche i premi non hanno niente a che fare con quelli dei colleghi maschi cosi come la visibilità mediatica.
La tua ricetta per dare una svolta a tutto lo sport femminile? questa è troppo difficile... ma credo che un ingrediente fondamentale sia proprio la visibilità mediatica. Forse c è ancora l’idea che noi non lavoriamo ma facciamo sport per hobby.
Per chi non conosco il ciclismo da vicino, come si svolgono le tue giornate? sveglia, ginnastica, poi allenamento che a seconda dei lavori mi impegna dalle 2 alle 5 ore giornaliere... dai 50 ai 150 km. Il ciclismo impone di fare una vita da atleta sempre controllata..., pensare a cosa mangi, a come riposi, stare attenta sempre...quindi io lo considero un lavoro 24h no stop...
Ci racconti un tuo sogno ad occhi aperti sul tuo futuro sportivo? il mio sogno è vivere del mio lavoro di ciclista professionista.
Se tu avessi la bacchetta magica come cambieresti lo sport femminile? le donne hanno dimostrato di rappresentare lo sport Italiano molto bene nel Mondo e con grandi risultati in tutti i campi. Dovrebbe darci la possibilità di praticare lo sport che amiamo come professione.
Il sito www.calciodonne.it nella mia persona di editore ha aperto una petizione per sensibilizzare i nostri governanti ad assegnare 1% dei proventi dei diritti tv del calcio professionistico al calcio femminile (10 milioni di euro all’anno), com’è il rapporto con il ciclismo professionistico? Per il ciclismo femminile cosa si potrebbe fare? basterebbe avere più visibilità, si attirerebbero sponsor e interesse generale. Ma per ora gli spazi sono molto limitati e se ci sono è grazie a qualche solito noto che lotta... e sembra un contentino. Io credo che al pubblico piacerebbe il ciclismo femminile.
Tiriamo le somme di questa stagione? una stagione che nonostante diversi problemi fisici è stata continua e ho ottenuto buoni risultati sia con la squadra che personali. Ogni anno cresco, e questa è la cosa migliore.
E il prossimo anno? chi vivrà vedrà... per ora non ho alcun ingaggio.
Solo sul mio profilo facebook https://www.facebook.com/walter.pettinati il post di Lara ha raccolto 530 like e oltre 200 condivisioni..
Sulla pagina facebook del calcio femminile: https://www.facebook.com/calciodonne/
4500 persone raggiunte e 120 like
e chissà in tutte le altre pagine sulle quali ho condiviso il post con la sua foto.
Questo la dice tutta sull'apprezzamento degli sportivi verso lo sport delle donne. Ma i nostri Governanti non ci sentono e continuano a tenerle prigioniere del dilettantismo.
Salutiamo Lara Vieceli e la ringraziamo per la sua disponibilità e professionalità e naturalmente le auguriamo di riprendersi e le auguriamo una prossima stagione ricca di soddisfazione.
Walter Pettinati