"Mi chiamo Matilde Bertolini ho 16 anni e frequento la terza superiore al liceo classico Galileo Galilei a Pisa. Ho iniziato a correre in bici circa 9 anni fa, grazie a mio padre e mia madre, non sono mai stati dei ciclisti ma hanno sempre avuto una passione per lo sport in generale. Un giorno mio padre ha incontrato il presidente di una società di giovanissimi, si è incuriosito, decise così di accompagnarci ad un allenamento e da quel momento gli allenamenti non sono più finiti."
La prima società
"Nella prima società sono rimasta per tre anni nelle categorie giovanissime, è stata quella più importante perché mi ha formata caratterialmente ma soprattutto fisicamente."
Il passaggio di categoria
"Da esordiente sono andata in una squadra di San miniato dove ho coltivato le mie prime vere amicizie. Purtroppo da allieva ho dovuto cambiare squadra nuovamente, mi è dispiaciuto molto ma la vita è fatta di cambiamenti improvvisi e mi sono dovuta adattare."
Il passaggio tra le allieve
"Tutti gli anni sono stati più o meno uguali, tra fatiche, gioie e piazzamenti vari. La stagione più bella è stata quella da allieva secondo anno. Non era partita benissimo, perché ho di nuovo dovuto cambiare squadra. Questa volta hanno dovuto pensarci i miei genitori, fondando una società esclusivamente per me e mia sorella. Non si prospettava una bella stagione per imprevisti che erano accaduti ad inizio stagione, così io e mio padre ci siamo rimboccati le maniche e in tre mesi abbiamo recuperato l’allenamento perduto e siamo riusciti con il cuore, le gambe e la testa a vincere il campionato italiano a cronometro individuale il 1/09/2018.
Penso che sia stata la vittoria più importante tra tutte ed un traguardo che mai mi sarei sognata di raggiungere all’inizio del mio percorso."
Ricordi i pensieri della prima volta che sei salita sulla bici?
"Inizialmente ero un po’ spaventata perché non conoscevo nessuno e non sapevo assolutamente niente di questo sport. I miei primi pensieri sono stati quelli di farmi nuove amicizie e di coltivare una nuova passione che avevo capito mi avrebbe dato tantissime emozioni."
Cosa ti ha colpita cosi tanto da continuare a pedalare?
"Mi ha colpita il fatto che nonostante tutta la fatica che io facessi durante gli allenamenti, anche se proporzionati all’età, poi alle gare provavo sempre un emozione grandissima tutte le volte che passavo il traguardo, sia che fossi arrivata prima oppure no."
La tua prima corsa?
"La mia prima corsa è stata il 7 maggio 2010 a Cecina (Livorno) in un giorno caldissimo ed io ero tesissima, eravamo solo io e mio padre insieme a tutta la squadra.
Mi ricordo che dopo essere partita sentivo già una fatica tremenda, pensavo già di mollare ma poi vedevo mio padre ed i miei compagni che mi stavano incitando, allora ho continuato ed ho tagliato il traguardo in 5 posizione. Ero contentissima nonostante quella non fosse una delle posizioni più ambite dalle altre bambine che correvano con me ma in quel momento io ero al settimo cielo!!"
Nelle categorie Giovanissime si gareggia per divertimento, quando hai iniziato a fare sul serio?
"Ho iniziato a fare sul serio da esordiente di primo anno quando sono entrata a far parte di una vera squadra, eravamo tutte ragazze ed abbiamo iniziato a lavorare come un vero team femminile, da lì ho iniziato sempre di più ad appassionarmi a questo sport."
Ci racconti i momenti belli e brutti della tua esperienza tra le esordienti e tra le allieve?
"Sicuramente ci sono stati alti e bassi nella mia “carriera” da esordiente e allieva.
Momenti belli, sono stati quando ho fatto la mia prima vittoria assoluta a Montevarchi da esordiente secondo anno, prima gara di stagione, è stata un’emozione bellissima, ci sono stati però anche momenti tristi come varie cadute e in particolare un momento difficile da allieva secondo anno quando a metà stagione ho dovuto cambiare direttore sportivo per varie problematiche, ma insieme alla mia famiglia siamo riusciti a risolvere tutto e a rialzarci."
Cosa significa correre in coppia con una sorella?
"Correre con una sorella è bellissimo, specialmente quando si ha una sorella che ha delle grandissime potenzialità, sembra di allenarsi o gareggiare con una ragazza della tua età sia a livello fisico che mentale e poi è meraviglioso vedere come ci capiamo con un solo sguardo, anche se abbiamo fatto poche gare insieme sono state bellissime."
Come si chiama la società fondata dai tuoi genitori e perchè hanno dovuto costituirla?
"La società si chiama MB VICTORY TEAM, i miei genitori hanno dovuto costituirla un po’ per dovere ma anche per piacere, perché gli è sempre piaciuto avere una squadra anche se composta da 2 persone soltanto e poi sapevano che si sarebbero tolti delle grandi soddisfazioni."
Meglio correre da sole o insieme ad altre compagne?
"Quando corri da sola ti senti più libera di fare ciò che vuoi e di gestirti a tuo piacimento ma correre con delle compagne è tutta un’altra storia, senza contare le amicizie e le complicità che si creano tra compagne di squadra, uniche e speciali."
Chi ti ha preparata alla crono del campionato Italiano?
"Ho preparato il campionato italiano a cronometro insieme a mio padre e al mio preparatore, Alessio Cellini, che sono stati quelli che mi hanno seguita da giugno fino alla gara."
Ci racconti quella gara e le emozioni che hai provato ad indossare la maglia tricolore?
"La mattina del campionato italiano avevo già un ansia tremenda, anche se non sono una persona troppo ansiosa, quella mattina ero tutt’altro, fortunatamente i miei genitori e mia sorella mi hanno tranquillizzata.
Prima della partenza mi sono riscaldata sui rulli come tutte le altre ragazze e man mano vedevo che si stava avvicinando il mio turno. Sono partita tra le ultime 10 ma le migliori erano tutte dopo di me e io non avevo alcun punto di riferimento, dovevo fare il miglior tempo."
E quando sei salita in pedana?
"Su quella pedana ho provato emozioni contrastanti, ero terrorizzata ma elettrizzata allo stesso tempo fino a quando 3,2,1 non è partita la cronometro. Una delle cronometro più lunghe che io avessi mai fatto."
Le tue sensazioni all'arrivo?
"Sono arrivata al traguardo stremata, pensavo di non aver fatto il massimo ma quando lo speaker ha annunciato il mio nome dicendo che era il mio il miglior tempo, non potevo crederci.
Non ci credevo neppure su quel podio, sentir suonare l’inno e indossare quella maglia sono emozioni che non avevo mai provato prima!"
La tua stagione su strada com'è andata?
"Tutto sommato anche la mia stagione su strada non é andata niente male, mi sono quasi sempre posizionata nelle prime 10 in classifica, a parte qualche gara sfortunata ma si sa, non tutte le ciambelle escono con il buco... "
Una delusione indimenticabile?
"Una grande delusione, sicuramente è stata forare a 500m dall’arrivo in 4 posizione dopo una gara sotto la pioggia, è stato un momento terribile, soprattutto quando ti rendi conto che potevi piazzarti nelle prime posizioni."
Da buona cronowoman avrai già assaporato la pista?
"Si ho assaporato un po’ la pista ma non quanto basta, quest’anno infatti cercherò di andarci più spesso."
Cosa è cambiato in te con il salto di categoria?
"In me non è cambiato niente, a parte il fatto che sono più consapevole delle mie capacità e voglio sfruttarle al massimo.
Da questa stagione mi aspetto tante gioie, non solo nel campo delle vittorie ma soprattutto nel campo della scoperta di me e del mondo che mi sta aspettando, sicuramente non vedo l’ora di sentirmi un po’ più grande."
Passaggio tra le Junior e nuova squadra?
"Adesso sono passata juniores nella SCV Bike Cadorago, sono già diventati una famiglia per me e non vedo l’ora di competere insieme alle mie nuove fantastiche compagne di squadra."
Come ti hanno accolta i dirigenti?
"I dirigenti mi hanno accolta come fossi stata nella loro squadra già da una vita, come se fossi di famiglia."
Le prime parole del tuo allenatore?
"Le prime parole del mio allenatore e le parole che continua a ripetermi sono: “Mai mollare, nemmeno di un centimetro”
E sono pienamente d’accordo, perché non dobbiamo mai sentirci arrivati ma sempre pensare che dobbiamo dare qualcosa in più."
E delle compagne di squadra?
"Anche le mie compagne di squadra mi hanno accolta come una loro sorella e cerchiamo sin da adesso di fare gruppo ed essere più unite possibile in modo da poter contare sempre l’una sull’altra."
Sei dovuta approdare in un team lombardo, cosa ti ha fatto prendere questa decisione?
"Ho scelto un team Lombardo non per dovere ma per grandissimo piacere, ho preso questa decisione perché ho visto serietà e serenità in quella squadra e non ho pensato alla regione, anche se la Toscana è la mia terra e non vorrei mai screditarla."
Quali sono le tue caratteristiche?
"Beh sicuramente non sono una scalatrice, mi definirei di più come una passista che se non si fa prendere dal panico va bene anche in volata!"
Cosa chiederesti alla stagione che sta per iniziare?
"Alla stagione che sta per iniziare chiedo di poter raggiungere gli obiettivi che mi sto prefissando insieme alle mie nuove compagne di squadra."
Studio, allenamento e vita privata, riesci a coniugare tutto?
"Per adesso si, riesco ad organizzarmi molto bene e sinceramente a volte preferisco avere più cose da fare, mi fa stare più concentrata su ciò che ho programmato."
Cosa ne pensano i tuoi amici che fai la ciclista?
"Fino ad adesso i miei amici sono fieri di avere una compagna che fa uno sport così importante a dei buoni livelli e mi supportano e sopportano in tutto quello che faccio, sotto questo punto di vista mi sento molto fortunata!"
Il ciclismo è uno degli sport piu duro, dove è richiesto molto sacrificio e rinunce, come affronti questa tua scelta?
"Affronto questa scelta con razionalità ma anche con grande determinazione, come tutte le ragazze che fanno ciclismo, amiamo questo sport ma ci fa penare tanto! "
Che tipo di ragazza è Matilde ?
"Matilde è una ragazza solare e aperta a tutto, anche se a volte il cambiamento mi spaventa cerco di prendere le cose come vengono ed accettare anche le situazioni brutte. Tutto sommato ho un carattere molto espansivo e ottimista."
Quali sono i tuoi sogni ad occhi aperti?
"Non ho un sogno in particolare, tranne quello di riuscire ad arrivare il più lontano possibile nel ciclismo e completare i miei studi con un’università."
Ci sono differenze caratteriali tra la ciclista e la ragazza di ogni giorno?
"Essenzialmente no, tranne che la ciclista è un po’ più impulsiva mentre la ragazza di tutti i giorni riflette un po’ sulle decisioni da prendere."
Sei scaramantica?
"No, non sono scaramantica."
E' importante per te avere una famiglia che ti segue e supporta la tua passione?
"Per me la famiglia non è importante.. è fondamentale, è ciò che fino ad ora mi ha spinta a rimanere nel ciclismo per passione e per amore non per dovere, mi sono sempre stati accanto in qualsiasi momento e sono le uniche persone che hanno creduto in me anche quando tutti gli altri pensavano che non valessi niente."
Credi di più nell'amore o nell'amicizia?
"Credo che per me entrambe si equivalgano, sono fondamentali l’amore per certi aspetti, l’amicizia per altri ma non può esistere amicizia senza amore e non può esistere amore senza una solida amicizia."
Sei innamorata?
"Mm per adesso no..."
Cosa vorresti fare da grande?
"Da grande vorrei realizzarmi sotto un punto di vista di studi, ad esempio vorrei conseguire una laurea, anche se non so ancora di preciso in quale facoltà ma c’è ancora tempo..."
Come vedi il tuo futuro di sportiva e di donna?
"Come ciclista spero di continuare per questa strada che mi sta portando lontano e mi sta facendo crescere in maniera fisica e mentale.
Sicuramente mi piacerebbe raggiungere il professionismo."
Cosa vorresti apportare nel ciclismo femminile per renderlo piu seguito?
"Credo che debbano essere date più opportunità alle ragazze che vogliono praticare questo sport, per il resto abbiamo i social media, sappiamo già come sponsorizzarci..!"
Facciamo una richiesta alla Federciclismo?
"Supportateci che vi porteremo grandi soddisfazioni, come quelle che vi abbiamo dato fino a questo momento!! "
Come si sente una ragazza che fa ciclismo?
"Una ciclista si sente libera, libera di poter vedere il mondo dietro un paio di occhiali con le lenti polarizzate e non sentirsi giudicata perché pratica lo sport che ama.
Una ragazza che corre in bici si sente un po’ speciale, non tutte fanno la fatica che facciamo noi, anche se tutti gli sport hanno la loro storia, il ciclismo ne ha una lunga e molto molto dura!"
Ti senti rispettata come ciclista?
"Spesso non mi sento rispettata dalle persone in strada, che ti giudicano solo perché gli stai intralciando la strada e non riescono a vedere il sacrificio che c’è dietro anche solo a quell’uscita in bici di 2 ore."
Il ciclismo ha sportivi eccezionali, come si comportano con voi ragazze?
"Io credo che tra sportivi ci si rapporti sempre con un grande rispetto reciproco senza fare distinzione fra maschi o femmine, a parte casi eccezionali, ma non può essere sempre tutto rose e fiori..."
Un tuo augurio al mondo del ciclismo femminile e a quello maschile?
"L’augurio di continuare sempre per la strada del miglioramento, non si smette mai di crescere e di imparare e che le persone del ciclismo sia maschile sia femminile siano sempre di più!!"
Che ne pensi del doping e di chi ne fa uso?
"Penso che il doping per uno sportivo in generale sia proprio l’ultima spiaggia, per me quando una persona fa uso di sostanze dopanti ha letteralmente toccato il fondo, non è una cosa bella, non credo ne farò mai uso."
Ci fai una promessa?
"Prometto a voi ma soprattutto a me, che non smetterò mai di credere in quello che faccio e in particolar modo sosterrò il ciclismo femminile, sempre!!"
Auguriamo a Matilde di realizzare tutti i suoi obiettivi con gli stessi valori e i principi che abbiamo conosciuto e soprattutto le auguriamo di "mollare, nemmeno di un centimetro”
Potete seguire Matilde sul suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/matildebertoliniii/
Walter Pettinati