"Ero una piccola bambina quando il Giro d’Italia capitò a Somma Lombardo (la mia città) e mio papà mi portò a vederlo. Fu come una magia e me ne innamorai all’istante." Inizia a raccontarsi così Gaia Saporiti e continua dicendo: "Poco dopo ebbi l’occasione di salire su una biciclettina da corsa, ma ero ancora troppo piccola per poter iniziare a fare le gare. Attesi quanto bastava e da G1 mi presentai per la prima volta ai nastri di partenza, vincendo subito la mia prima coppa e il mio primo mazzo di fiori."
In quale team hai iniziato?
Ho iniziato a correre nel Velo Club Sommese, la squadra della mia città.
Con quali pensieri ti apprestavi a fare le gare?
Volevo sempre vincere sia coi maschi che con le femmine.
Da piccoli il campionato provinciale valeva quanto un titolo mondiale e quello era l'obiettivo di stagione! Ho raccolto più di un centinaio di premi tra coppe e medaglie solo tra la categoria Giovanissimi. Difficilmente arrivavo fuori dai primi dieci, spesso mi classificavo tra i primi cinque, in più in Lombardia si correva il Trofeo Rosa ed anche li l'obiettivo era lo stesso!
Facevi allenamenti? dove?
Certamente che mi allenavo! Cercavo zone poco trafficate dove potessi prendere confidenza con la bici senza correre grossi rischi. C'erano alcuni circuiti dove ci portavano a girare facendoci fare diversi esercizi in modo che potessimo allenarci ma divertendoci!
Ci racconti le considerazioni che hai provato in ogni categoria?
La categoria dei giovanissimi è stata in assoluto la più divertente, lì il ciclismo era veramente un gioco;
Da esordiente mi divertivo ancora e ho iniziato a capire cosa volesse dire correre in gruppi numerosi;
Da allieva, soprattutto al secondo anno, ho imparato l'importanza del gioco di squadra;
Da juniores il gioco ha iniziato a farsi più serio e ho capito meglio come funzionasse il mondo dietro alle squadre;
Da elite infine ho capito che se si vuole arrivare da qualche parte bisogna lavorare duramente e non avere paura di niente.
Ci sveli il tuo curriculum sportivo?
Da giovanissima ho vinto due titoli provinciali, ho numerose vittorie e una sfilza di piazzamenti.
Da esordiente ho alcuni piazzamenti e due vittorie (una delle quali mi ha dato particolare soddisfazione).
Da allieva ero forte nelle cronometro ed infatti ero quasi sempre tra le prime dieci. Su strada invece sono arrivata a podio qualche volta e al secondo anno sono arrivata 5ª al Campionato Italiano, dopo una lunga fuga.
Con il salto nelle juniores ci sono state le prime difficoltà, non avendo l'appoggio di una squadra non ho raccolto molto se non la vittoria dei traguardi volanti alla gara del Ghisallo (il che la dice lunga sulle mie doti di scalatrice).
Da Elite primo anno sono arrivata solo un paio di volte tra le prime cinque, mentre al secondo anno ho corso pochissimo e posso andare fiera solo di aver vinto le Alpiniadi Estive.
Come hai vissuto i passaggi tra le varie categorie e società?
I cambi di categoria spesso li ho un po' pagati al primo anno perché avevo bisogno di ambientarmi, ma dal secondo anno è sempre andata meglio.
I cambi di società invece mi hanno penalizzata molto a partire dal passaggio tra le juniores. Purtroppo, ho avuto la sfortuna di incontrare alcuni personaggi discutibili che sono stati in grado di distruggere quanto fino ad allora avevo costruito. Quando sono riuscita ad uscirne sono caduta in un'altra situazione poco professionale; così durante il secondo anno ho corso da sola.
Situazioni che si sono ripetute con il passaggio nelle elite. Fortunatamente Franco Chirio mi ha dato la possibilità di continuare.
Ci racconti la stagione appena conclusa?
La stagione appena conclusa, detto onestamente, è stata disastrosa! La più valida delle ragioni tra quelle che mi hanno spinto ad iniziarla è stato il sostegno di Elisa Logno Borghini, che ammiro e rispetto. La sua strada non è mai stata in discesa e mi ripetevo che se lei aveva visto in me qualcosa di buono, allora quella doveva essere la verità.
Mi sono messa d'impegno e ho iniziato la preparazione, ho fatto le prime gare, ma ci sono stati interi mesi di pausa tra una gara e l'altra. Mi sono sembrati un'eternità, mi è quasi sembrato di non averla neanche corsa questa stagione. A me piace provare ad entrare nelle fughe ma mi rendevo conto di non poter avere il passo per farlo, non correndo mai. La mia consolazione è stata il Giro dell'Emilia, l'ultima gara di stagione. Sono stata obbligata a partecipare, ma non volevo (tant'è che avevo già smesso di allenarmi). Mi sono presentata al via ed incredibilmente ho finito la gara con delle sensazioni ottime. Questo mi ha dato da pensare.
Obiettivi per l'anno prossimo?
Ho capito che non voglio veramente smettere di correre, sento di non avere dimostrato abbastanza e che se mollassi ora avrei una marea di rimpianti. Voglio mettermi di impegno e provare a riemergere da questo baratro in cui sto precipitando.
Cosa significa per te il ciclismo?
Il ciclismo per me è libertà! È la cura contro tutti i mali, è il mezzo per distaccarsi dalla realtà, è una via per ritrovare se stessi, per imparare a conoscersi e per spingersi oltre i propri limiti. Non posso immaginare la mia esistenza senza una bicicletta perché è la passione che mi ha accompagnata per tutta la vita.
Da piccola dicevo che avrei corso fino a ottant'anni e tutt'ora sono convinta che non abbandonerò mai la mia bici. Ho un rapporto speciale con lei, è come un'amica che non ti tradirà mai.
Nella tua personale graduatoria a quale posto lo collochi?
Sicuramente al primo posto. Per quanto io mi possa allontanare dal ciclismo alla fine è solo in questo mondo che mi sento veramente a casa.
La classifica delle prime 5 passioni per importanza?
1) Ciclismo.
2) Sport motoristici: amo le macchine e sono un'accanita fan della MotoGP! Sarebbe bello un giorno possedere la licenza per guidare qualche auto da corsa. È un'idea che mi passa per la testa da qualche tempo ma per ora rimane ben chiusa in un cassetto.
3) Ambiente acquatico: tutte le attività che si possono fare in acqua le provo! Sono una bagnina e ho anche il brevetto da sub per fare immersioni. È un elemento che mi rilassa e mi fa trovare la pace.
4) Arte: mi piace sapere la storia che si cela dietro alle grandi opere e mi piace raccontarla. Quando ho del tempo libero faccio il cicerone per il castello Visconti di San Vito qui a Somma Lombardo e mi piace molto!
5) Scrittura: mi piace scrivere racconti! Grazie a questa passione sono stata selezionata tra i finalisti di alcuni premi letterari ed i miei testi sono stati pubblicati.
La tua vita privata, lo studio e lo sport: svelaci chi è Gaia?
Non è sempre stato facile conciliare studio e sport, ma ho fatto il Liceo Classico e sono riuscita comunque ad allenarmi e gareggiare regolarmente. Nelle ultime tre estati sono anche riuscita a lavorare come bagnina durante il mese di agosto. Tenermi impegnata mi fa stare bene! Naturalmente non rinuncio nemmeno alla vita sociale, chiaramene nel rispetto delle eseginze di un'atleta.
I tuoi sogni?
Da bambina il mio sogno era quello di vincere le Olimpiadi. Ora ho ridimensionato le mie aspettative e sogno di riuscire a fare almeno un GiroRosa.
Quando infine smetterò di correre vorrei poter lavorare nel mondo sportivo (ciclismo e/o automobilismo) e soprattutto vorrei viaggiare. Ma preferisco fare un passo alla volta e non guardare troppo in là.
E i tuoi obiettivi attuali?
Lavorare duro con lo scopo di meritarmi un posto tra le iscritte al GiroRosa!
Come vedi la tua vita futura?
Mi vedo anziana e zitella su di una panchina in piazza a criticare i giovani dei giorni moderni, a rimpiangere i tempi andati e a lamentarmi manifestando il mio odio per il mondo.. naturalmente scherzo! Spero di diventare una persona realizzata; con la propria famiglia e un buon lavoro. Ma ora sono concentrata sul presente e non mi va di pensare troppo al futuro.
Le tue caratteristiche di ciclista?
Sono un passista con un buono spunto in volata. Mi piacciono i percorsi ondulati e selettivi, ma non le vere e proprie salite da scalatori. Amo le discese ed infatti sono molto veloce in questo settore.
Di cosa vai fiera?
Del mio rapporto con il "pubblico".
Quando in estate lavoro come bagnina sono obbligata a tenere quotidianamente delle lezioni di acquagym. Sinceramente non amo questa parte della giornata ma cerco di reinventarmi ogni volta perché solo in questo modo posso coinvolgere i bagnanti. Quando vedo che a partecipare sono sempre più numerosi io sono contenta.
Sono felice anche quando i gruppi di visitatori che vengono al castello mi ascoltano senza annoiarsi e ho piacere quando riesco a proporre delle attività che riescano a far divertire altre persone. Sono fiera insomma della mia capacità di coinvolgere la gente.
Quali discipline hai praticato?
Mtb soprattutto in inverno, ho provato a fare pista ed infine le cronometro.
Introversa o estroversa?
Decisamente estroversa. Socializzo con tutti e parlo fin troppo!
Mare o montagna?
Amo il mare ma odio le meduse; amo la montagna ma odio il freddo. Se ci fosse tra le opzioni, sceglierei il lago.
Il tuo rapporto con la moda?
Sono una ragazza anomala perché non amo lo shopping, il che non significa che trascuri la moda. Mi piace vestirmi bene, curare la scelta dei colori e il trucco. Mi piacerebbe portare i tacchi ma essendo alta raramente li posso usare.
Hai mai chiesto alle tue amiche/i che cosa pensano di te?
Mi fa piacere sapere che tutti i miei amici più cari pensino che io sia solare e disponibile. Mi ritengono intraprendente perché ho milioni di idee e cerco di seguirle tutte senza mai tirarmi indietro. La mia pecca è che faccio fatica ad accettare dei no come risposta. Mi considerano sincera e diretta. Qualcuno mi ha persino definita "bizzarra".
La tua settimana tipo?
La routine mi annoia, dunque cerco sempre qualcosa di diverso da fare e fortunatamente è raro che una settimana sia uguale all'altra!
Perchè il ciclismo?
Non lo so. Penso sia come l'amore: non lo puoi scegliere ma non lo puoi ignorare e soprattutto non lo puoi spiegare.
Hai hobby, pratichi altri sport?
Ho innumerevoli hobbies (che non elenco per solidarietà nei confronti dei lettori). Quasi tutti sono legati allo sport. Il ciclismo mi tiene parecchio impegnata ma riesco ad andare a nuotare e di quando in quando partecipo a qualche traversata.
Il tuo consiglio ad una bimba che ama il ciclismo?
Dedicatici con tutta te stessa! Non pensare a cosa farai o a chi diventerai, pensa a divertirti e concentrati sui tuoi sogni! Persevera e sii determinata!
E alle Elite piu forti?
Fate uno sgarro alla dieta! Mangiate una pizza bella farcita, bevete una birra in compagnia.. questo vi aiuterà a rilassarvi nei momenti per voi più stressanti!
Che cosa manca al ciclismo femminile?
Manca solo una buona pubblicità. Le atlete ci sono, le squadre sono forti e lo spettacolo c'è, ma bisogna mostrarlo anche al pubblico a casa..
Cosa faresti per farlo diventare lo sport piu seguito al mondo?
Gli darei più spazio in televisione, alzerei i premi in palio alle gare, lo promuoverei maggiormente anche su internet. Con la visibilità arrivano anche gli sponsor e questo è fondamentale!
Che rapporto c'è tra le cicliste e i ciclisti?
Per quanto mi riguarda c'è un buon rapporto. Ho diversi amici che appartengono al ciclismo maschile e andiamo molto d'accordo! Sono anche di grosso aiuto per migliorare. Se qualche volta ci si allena con loro si fa tanta fatica ma si riesce a crescere.
Come vedi il ciclismo maschile?
Come un mondo faticoso! Fanno tantissime gare e alcune molto molto difficili a livello sia fisico che psicologico.. però possono fare della loro passione un lavoro, cosa che per noi donne è più difficile.
Nello sport si fa ricorso all'uso di prodotti doping, tu come la vedi a riguardo?
Penso che chi debba ricorrere all'uso di queste scappatoie sia in realtà un debole e un perdente. Non capisco come ci si possa sentire soddisfatti ad ottenere una vittoria immeritata. Vincere una gara non vale quanto la propria salute e la propria dignità.
Cosa ti hanno insegnato i tuoi allenatori?
Ognuno ha dato il suo contributo per insegnarmi quasi tutto ciò che so adesso.
Fai allenamento personalizzato?
Si. Ho una preparatrice che mi fa le tabelle sulla base dei miei valori e delle mie sensazioni.
Conosci i tuoi valori atletici?
Certo, naturalmente.
Vincere con lealtà o a qualunque costo?
Lealtà. Meglio un secondo posto onesto che una vittoria sporca e ingloriosa.
La tua vittoria più bella?
La seconda vittoria da esordiente perché è stato un riscatto. Correvo in casa della società che l'anno prima mi aveva bistrattata. Con una divisa nuova mi sono presentata alla loro gara e ho vinto tutto: traguardi volanti, g.p.m. e gara. Mi ha fatto piacere vedere che il mio ex presidente si è stufato di premiarmi.
E la peggiore delusione?
Il tradimento di una mia compagna di squadra. Ho corso tutta la gara al suo servizio ed in cambio avrebbe dovuto tirarmi la volata. In realtà ha deciso di non spostarsi per pensare alle proprie tasche togliendomi la possibilità più che concreta che avevo di vincere.
Il ciclismo è fatto di sacrifici e rinunce, come gestisci questo lato?
Non lo considero un sacrificio finché mi rende felice. Di rinunce ne ho fatte tante ma ne è valsa la pena. Male che vada è stata pur sempre una scuola di vita.
Come avrete capito leggendo l'intervista, Gaia è una ragazza ironica e simpatica. Diretta e senza paura.
Le auguro di poter disputare la prossima stagione con serenità e ottimismo e soprattutto di avere la possibilità di mettere alla prova e di poter esprimere tutte le sue doti di ciclista per capire dove può arrivare.
E con il buon sostegno morale di una Elisa Longo Borghini, c'è da aspettarsi solo di vederla ancora sfrecciare, con il suo inconfondibile sorriso, davanti a tutte le sue avversarie.
Walter Pettinati